MUSEO NAZIONALE DELLA CAMPAGNA GARIBALDINA DELL'AGRO ROMANO PER LA LIBERAZIONE DI ROMA |
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di Giuseppe Aurelio Costanzo Odi tu questi flebili rintocchi, Che ti strappan le lagrime dagli occhi? Vengon da chiesa prossima o lontana? Sono squilli di bronzi o voce umana?
E’ una lugubre squilla e lento lento Per tutto il mondo la propaga il vento; E’ un singhiozzo de l’itala campana, Un rantolo dei morti di Mentana!
Eran pur belli de la nera chioma… E son caduti ripetendo: “Roma!” E a lenti tocchi l’itala campana Or va piangendo i morti di Mentana!
Suona, campana, suona l’agonia Di questi figli de l’Italia mia! Di questi itali eroi che, a gloria umana, Gridando: “Roma”, caddero a Mentana!
In ogni voce tua, di cento e cento Madri la voce disperata io sento, Che maledice la nequizia umana, E chiama e piange i morti di Mentana!
Ogni tua squilla che per l’aria vola Par de’ caduti l’ultima parola! Il tuo lamento, memore campana, E’ la voce dei morti di Mentana!
Ad ogni tocco tuo cupo e profondo Freme di sdegno e inorridisce il mondo! Come tu piangi, lugubre campana, Piange l’Italia i morti di Mentana!
Suona campana, suona l’agonia Di questi figli de l’Italia mia! Manda, quanto più puoi, manda lontana Questa lugubre squilla di Mentana!
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